Il Comune di Borghetto di Borbera, in cui si trova buona parte delle celebri Strette del Borbera, conta circa duemila abitanti e comprende una ventina tra frazione e località, tra cui Castel Ratti, Cerreto di Molo, Cerreto Ratti, Fighetto, Fontana, Liveto, Molo Borbera, Monteggio, Roncoli, Persi, Rivarossa (paese abbandonato), Sorli e Torre Ratti.
Il territorio comunale si presenta in parte pianeggiante (aspetto tipico di un fondovalle), dove si trova il capoluogo, in parte caratterizzato da ripide gole e calanchi di tufo e puddinga (quest’ultima, in particolare nelle Strette del Borbera), ma comprende anche almeno altre due convalli tributarie del Borbera, in cui scorrono il Rio Cravaglia e il Rio Dorbera (Duibre), con rilievi più dolci e paesi arroccati, con paesaggi quindi molto più simili a quanto si può vedere nella parte più alta della Valle.
L’antropizzazione del territorio comunale risale all’epoca almeno romana, anche se le prime fonti scritte citano Burgus e Burghetus nel XIII secolo.
Altre fonti citano il borgo come Burgus Aimericorum (Borgo degli Americi) prima e poi Burgus Publeti (Borgo di Borbera).
In epoca medievale le dipendenze erano del Vescovo di Tortona, fino a passare a feudo (assieme a Sorli) passando di mano tra Visconti e Lunati (o Lonati) fino al 1752, anno in cui Carlo Emanuele III ordinò ai feudatari la consegna dei feudi.
Questa è, però, solo la storia strettamente legata al borgo del capoluogo e di alcune frazioni limitrofe. Difatti è talvolta indipendente e diversa l’evoluzione storica in alcune delle attuali frazioni, rimaste comuni indipendenti fino al 1928.
Gli insediamenti fortificati principali erano, complessivamente, il Castello di Torre (Torre de Rati) e il Castello di Sorli, assieme all’insediamento monastico castellato di Molo Borbera (in dialetto, difatti, la frazione mantiene il riferimento storico e si chiama Munestè).
Per maggiori informazioni sulla storia di Borghetto Borbera e delle sue frazioni, rimandiamo al sito del Comune e, in particolare, a questo documento.
Luoghi di interesse
Tra i luoghi di interesse principali ci sono sicuramente svariati luoghi di culto e monumenti religiosi che riempiono di forme, colori e icone le sei parrocchie che ricadono nel territorio comunale.
Un filo rosso che le unisce tutte è sicuramente l’opera del pittore, stuccatore e decoratore Clemente Salsa Gavinelli, natìo di Bellinzago Novarese ma serravallese di adozione, sfollato a Sorli durante la Seconda Guerra Mondiale e che ha affrescato molti altri luoghi in Val Borbera.
Qui di seguito si riportano alcuni punti di interesse all’interno del territorio comunale di Borghetto, ma per maggiori informazioni è possibile visitare il sito del Comune.
Strette di Pertuso
Confine naturale tra i comuni di Borghetto di Borbera e Cantalupo Ligure, le Strette del Borbera percorrono 4 Km tra Persi (frazione di Borghetto) e Pertuso (frazione di Cantalupo).
La sua origine risale all’Oligocene (37-26 milioni di anni fa). A causa della sua conformità territoriale viene chiamato canyon: profondo all’incirca un centinaio di metri e largo dieci viene percorso dal torrente Borbera per tutta la sua lunghezza.
Il territorio circostante è impervio e scosceso e la vegetazione è completamente assente nel tratto finale, mentre lascia spazio, nel tratto iniziale, a boschi di alto fusto (castagni e roveri).
Per dominare comodamente l’intera zona dall’alto occorre salire nell’unico paese abitato, Monteggio, che si può raggiungere grazie alla strada che parte da Cerreto Ratti sulla sponda sinistra del fiume.
Chi invece desidera restare a contatto con la natura, può percorrere i sentieri che lo porteranno negli unici due paesi abbandonati delle Strette: Rivarossa ed Avi.
Anche se l’ambiente roccioso delle Strette è ostile alla vegetazione, i numerosi boschi e prati nella parte inferiore del comune accolgono svariate specie di alberi e fiori: pioppi, salici, ontani, olmi, roveri, castagni, carpini, aceri, ornelli, ontani neri, noccioli, faggi a quote molto basse, gelso e gran quantità di robinia. I prati accolgono fiori di diversi tipi: rosa canina a basse quote, erica, ginestra dei carbonai e il biancospino.
Tra gli animali che si incontrano più facilmente, anche percorrendo le strade asfaltate, troviamo animali di grossa taglia tra cui i numerosi cinghiali, i daini e caprioli. Quelli di piccola taglia, che è più facile incontrare nei boschi, sono gli scoiattoli, tassi, marmotte, volpi, donnole, faine e lepri. Una presenza da segnalare è quella del lupo, ma la popolazione conta pochi esemplari.
Per quel che riguarda gli uccelli sono presenti in diverse specie stanziali quali gufi, civette, falconidi di varia specie, allodole e pernici, compreso qualche raro esemplare di pernice rossa e vi nidificano il gheppio e la poiana, il rondine alpino e il picchio muraiolo. Sono presenti anche, negli ambienti acquatici, le ballerine sia la bianca sia la gialla, la cutrettola, il merlo acquaiolo e il martin pescatore. Infine, lungo i corsi d’acqua si possono vedere anche uccelli cosiddetti “di passo” quali garzette, beccaccini, niticore, piovanelli pancianera e aironi.
Castello di Torre de’ Ratti
Il castello, recentemente restaurato dagli attuali proprietari, data dall’undicesimo secolo ed è ricordato per la prima volta in un documento del 1413 relativo a lavori di ampliamento effettuati per conto di Filippo Maria Visconti signore di Milano.
Il castello sorge in un parco sul greto del torrente Borbera ed è stato per secoli feudo della famiglia tortonese dei Rati Opizzoni.
Alla fine dell’Ottocento, il cardinale Achille Ratti, poi papa Pio XI, chiese, data l’omonimia , ai Rati Opizzoni di poter usare il loro stemma che divenne così lo stemma di papa Ratti, che concesse in cambio alla famiglia il titolo ducale.
Il castello si collega all’adiacente borgo attraverso la antica chiesa abbaziale di san Bernardo.
Castello di Molo Borbera
Sulla sommità del colle dove era situato il castello abbaziale, rimane oggi la torre in buono stato di conservazione. Risalente al sec. XIII, è situata in posizione dominante rispetto all’abitato e dai suoi piedi si possono vedere il Bric Carmagnola, il Monte Leco, il Monte Tobbio, la Madonna della Guardia di Gavi, Monte Spineto, Precipiano e il Castello di Sorli.
Al suo interno vi si accede tramite una porta e sotto il piano davanti all’entrata esiste ancora la cisterna per la riserva idrica, in perfette condizioni. Il suo interno è in pietra a vista, privo di impermeabilizzazione e vi si accede tramite una rottura in una parete. Seppur di grosse dimensioni, 30m cubi circa, in base alla disposizione dei ruderi si ipotizza l’esistenza di una riserva idrica ulteriore in altri vani interrati.
L’acqua piovana arrivava attraverso dei fori quadrati posti sulla parete settentrionale ad un’altezza di circa due metri.
Sulla stessa parete è visibile, presso l’apertura originaria usata per attingere acqua dai piani superiori, l’incavo rettangolare lungo il quale il secchio poteva essere calato.
Sotto la torre vi era anche uno stretto trabocchetto la cui imboccatura è stata cementata.
Il castello era parte integrante del complesso monastico di Molo composto dalle ville, il monastero e la chiesa situati fuori dalle mura, in basso sulla strada principale, in località ancor oggi chiamata “Monastero” e con, in alto, il borgo protetto dalle sue mura dotate di una sola porta d’ingresso.
Castello di Sorli
Il maniero di Sorli risale al XII secolo; fu proprietà dei Visconti di Milano e, poi, della famiglia Lunati. Ne rimangono oggi poche tracce tra cui una torre d’avvistamento e il muro di cinta.
Costruito nel secolo XII, nel corso dei secoli XIII e XIV fu dal Vescovo infeudato, con le terre circostanti ad alcune famiglie locali.
Passò poi a Giangaleazzo Visconti di Milano e da questi a Bernardo Lunati. Ai Lunati il castello ed il feudo restarono sino al 1753 allorché furono inglobati nel regno di Sardegna.
I ruderi del maniero, che si innalzano su di un colle, comprendono un circuito murario che si snoda su un perimetro complessivo di circa 500 metri. Esiste anche, fuori dalle mura, una piccola torre di avvistamento.
Contatti ed info
Sede del Comune: piazza Europa, 13
Sito internet: https://www.comune.borghettodiborbera.al.it/